Vogliamo iniziare questo articolo su come preparare un file alla stampa raccontandovi una storia. Una storia che vede un giovane ed inesperto graphic designer alle prese con la stampa di un volantino, che parla al telefono con un tipografo.

Il giovane graphic designer aveva mandato il pdf del volantino via mail lasciando il proprio numero di telefono nel caso di bisogno. Dopo poco tempo, il giovane graphic designer, che chiameremo Lorenzo, viene contattato dal tipografo che gli comunica che il profilo colore era sbagliato e andava convertito in CMYK, che, essendo una stampa al vivo c’era bisogno di avere l’abbondanza e che, inoltre, c’era pure qualche problemuccio coi font.

Al ché, il giovane graphic designer, si ritrovò a dover rifare completamente (o quasi) il progetto per riuscire a seguire i consigli e le linee guida del pazientissimo tipografo.

Questa storia è probabilmente accaduta a decine e decine di graphic designer nel momento in cui si sono approcciati per la prima volta al mondo della stampa, uscendo quindi dalla zona di comfort della progettazione digitale a cui ormai siamo tutti abituati.

In questo articolo voglio proprio far si che voi possiate imparare a gestire questo “trauma”. Ecco i nostri consigli per quando si progetta un file per la stampa.

Come preparare un file alla stampa

Ok prima di dirvi alcune cose importanti e da tenere sempre a mente sulla preparazione di un file alla stampa, c’è una regola importantissima per un designer che deve stampare: PARLARE CON IL TIPOGRAFO, parlate con chi si occuperà della stampa del vostro file! In ogni caso, andiamo subito a vedere le cose da tenere a mente quando si prepara un file per il processo di stampa!

I colori

I colori sono la prima cosa a cui devi prestare attenzione quando stampi un vostro design. Dovete sempre preoccuparvi che il colore da voi scelto sia stampato con la resa di cui avete bisogno e che ne venga fuori la sfumatura giusta per evitare errori importanti.

Ad esempio, pensate se si sbagliasse a cambiare il colore di stampa di una serie di confezioni di pasta Barilla? Invece del blu con cui tutti riconoscono immediatamente l’area della pasta al supermercato, un blu un po’ più chiaro. Sarebbe un disastro a livello marketing, no?

CMYK vs RGB

Primissima cosa. Dovete progettare qualcosa che dovrà essere stampato? Progettatelo usando dei profili colore CMYK, la cosiddetta quadricromia, ovvero i colori che vengono usati in stampa. Questo perché non tutti i colori RGB hanno una diretta corrispondenza con quelli CMYK . A meno che un progetto non richieda specifiche diverse, è sempre bene lavorare su profili colore derivati dalla caratterizzazione Fogra39, come ad esempio il profilo colore già preimpostato su Adobe.

Nero o nero nero?

Esistono moltissime sfumature di nero ma, quando si stampa, si tende a definire il nero “classico”come quello dato dalla composizione CMYK 0;0;0;100, ovvero con il 100% di inchiostro nero e basta. Esistono però delle sfumature di nero diverse che, quando stampate, garantiscono un nero più ricco. Il nero ricco (Rich Black), infatti, viene costruito semplicemente aggiungendo delle percentuali di inchiostro dei vari colori per dare, appunto, più ricchezza al nero, renderlo più brillante e meno “spento”. Vi sarà sicuramente capitato in passato di vedere delle stampe con delle forme piene con un nero un po’ spento e non brillante. Ecco, quasi sicuramente si trattava di un nero non ricco.

Una delle composizioni più classiche di nero ricco è quella C=40, M=40, Y=40, K=100 ma ne esistono molte varianti come il Cool Black (70,30,40,100), il Warm Black (35,60,60,100) o il Rich Black Fogra39 (91,79,62,97). Infatti, se per testi, tracce od elementi lineari il nero classico va sempre bene senza alcun problema, quando si parla di utilizzare il nero come riempimento il discorso cambia e diventa molto importante usare un nero ricco.

Ricapitolando:

  • Testi, tracce e linee: nero K=100
  • Forme piene: nero ricco, dove il 40,40,40,100 va bene quasi sempre ma, se avete dubbi cercate di chiarire la cosa col tipografo!

Box/crocini/bleed

In un file destinato alla stampa esistono diversi tipi di box, di contenitori degli elementi grafici. Delle linee entro le quali progettare il proprio manifesto, volantino, bigliettino da visita o quant’altro.

In particolare esistono:

  • Il Media Box, che definisce le dimensioni del supporto su cui si stamperà (a un graphic designer, però, non interessa);
  • Il Bleed Box, ovvero il limite entro cui inserire gli elementi grafici e in cui far arrivare quelli che dovranno essere al vivo. È la linea lungo la quale viene tagliato il foglio in fase di produzione;
  • Il Trim Box è invece dato dalla linea che definisce la pagina dopo il taglio finale e solitamente viene definito dai cosiddetti crocini di taglio;
  • L’Art Box è lo spazio entro cui vengono inseriti gli elementi grafici interni che non dovranno essere al vivo solitamente è bene lasciare qualche millimetro (5 millimetri solitamente) tra l’Art Box e il Trim box, per evitare possibili problemi in fase di produzione.

box di stampa

Quando si prepara un file per la stampa bisogna sempre considerare il fatto che il foglio su cui si stamperà verrà tagliato lungo il bleed e anche lungo il trim per garantire che eventuali colori o elementi grafici arrivino fino al bordo del foglio e cioè che siano al vivo. Per evitare che le tue stampe abbiano dello spazio bianco non voluto attorno, un effetto che dà l’idea di un qualcosa stampato in casa con la stampante da 25 euro presa coi punti del benzinaio, ricorda sempre, sempre, sempre di portare tutti gli elementi grafici che sono pensati per essere al vivo oltre la linea di trim e fino alla linea di bleed.

Immagini

Un altro aspetto importante è quello delle immagini che andrete ad inserire nel file di stampa. Innanzitutto queste immagini dovranno essere ad alta risoluzione e cioè avere almeno 200/300 dpi di risoluzione, 300 è lo standard per quando si stampa. Questo perché la stampa ha una risoluzione molto più alta di quel che si vede a schermo. Se un’immagine ha una buona qualità su schermo non per forza la avrà anche quando stampata. Controlla sempre le specifiche della stessa.
Un altro aspetto da controllare quando si prepara un file per la stampa è quello che le immagini utilizzate devono essere in CMYK invece che in RGB. Il discorso è sempre quello, bisogna evitare che, una volta stampato il progetto, si ottengano risultati cromatici differenti da quelli desiderati!

 

Finito? Ricontrollate tutto!

OK, questi sono gli aspetti principali da tenere sempre sotto controllo quando si lavora a un progetto destinato alla stampa. Ricorda che sono tutti aspetti molto importanti e che è sempre bene controllare il più possibile.

  • Avete utilizzato solamente colori CMYK rispettando i profili di colore giusti per il tipo di carta su cui andrai a stampare?
  • Avete utilizzato i giusti neri? Il nero 100k per testi e tracciati e il nero ricco per riempimenti e forme piene?
  • Avete progettato il tuo file tenendo conto dei vari box?
  • Avete portato gli elementi  al vivo del tuo progetto fino alla linea di bleed?
  • Avete utilizzato soltanto immagini ad alta risoluzione e in CMYK?
  • Avete chiesto al tuo tipografo conferme per i punti salienti che ti lasciavano qualche dubbio su come procedere?